Il mestiere del cavaliere



"Il mestiere del cavaliere è un mestiere duro; oggi rischiamo di non rendercene conto. Proviamo a pensare a cosa significa saper stare a cavallo, galoppare con un’armatura di quaranta chili addosso, essere capaci di tirare un colpo di lancia all’avversario e disarcionarlo; e se invece è lui a colpire te e ti fa volare giù da cavallo, saper sopravvivere a tutto questo ed essere pronti a ricominciare. L’addestramento dei cavalieri, il torneo, è uno sport durissimo, estremo, in cui si lascia la pelle facilmente; ed è uno sport che bisogna cominciare a praticare da bambini. Un proverbio medievale recita: chi a otto anni non è ancora montato a cavallo, ormai è buono solo a fare il prete. Se vuoi fare il cavaliere e tenere alto l’onore tuo e della famiglia, farti rispettare e prestare servizio per il tuo signore e per il tuo re, devi iniziare da bambino e continuare per tutta la vita. Bisogna allenarsi continuamente. E fare la guerra significa stare lì ore e ore, al caldo, al freddo, al gelo, con l’armatura addosso, senza niente da bere e niente da mangiare."
A. Barbero, Donne, madonne, mercanti e cavalieri. Sei storie medievali, Ed. Laterza, 2015

Cavalieri normanni nell'arazzo di Bayeux


L'educazione cavalleresca si può considerare la prima forma di educazione laica dell'Alto Medioevo in un periodo precedente al diffondersi delle università e delle scuole comunali. Il futuro cavaliere deve apprendere l'arte e l'abilità tecnica di usare le armi e diventare uomo tramite codice morale. Dapprima , dai sette anni, l'aspirante cavaliere verrà istruito nel castello paterno e poi, dai quindici, come scudiero o armigero presso un altro signore , anche lo stesso sovrano ( se la gerarchia feudale lo consentiva). Oltre le armi e il non disdegnare i servizi più umili ( accudire il suo cavallo o portare le armi del suo signore) impara anche il corretto vivere , l'arte di conversare e nozioni di cultura generale. A ventun anni , se pronto, potrà diventare cavaliere.



L'investitura di un cavaliere


L'investitura è la cerimonia che lo consacrerà a tal ruolo  , assumendo dal XII secolo carattere religioso con una precisa ritualità : prima della vestizione, per il novizio sarà obbligatorio fare un bagno depuratore e confessarsi. Indosserà vesti benedette ( un camice bianco e una sopraveste scarlatta) e trascorrerà una notte di veglia ( vigilia d'armi ) in cui il candidato si immergerà in profonda riflessione e preghiera in vista della cerimonia religiosa in cui giurerà sul Santo Vangelo di non venir mai meno ai doveri che competono al cavaliere. Il rito si concludeva con la collata , di uso antichissimo, consistente a un colpo vibrato di piatto con la spada sulla nuca o sulla spalla ( a volte sostituito con uno schiaffo sulla guancia) che egli dovrà sostenere con fermezza e la consegna della spada , benedetta dall'officiante e quindi con il conferimento effettivo della dignità cavalleresca.

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