Le campagne nel Tardoantico



Per poter capire l'evoluzione delle campagne tra alto e basso medioevo dobbiamo fare un passo indietro e occuparci di quanto succede prima, in epoca tardoantica ( IV – VII secolo ).

Le campagne sono caratterizzate in questo periodo da diverse evidenze aventi tutte una evoluzione particolare:


  • ville

  • villaggi ( o "vici")

  • fortificazioni

  • chiese rurali

  • diocesi e monasteri




Villa di Faragola ( Foggia, Puglia) : foto aerea della villa in corso di scavo.


Vi ricordate le ville?

Rappresentanti una archeologia di pregio, le ville erano i centri direzionali del territorio in materia giurisdizionale e produttiva , dal IV secolo si modificano in forme più complesse ruotanti attorno ad un peristilio. Esempi? Piazza Armerina ( Enna, Sicilia) con le sue sale decorate con mosaici, cortili ed ingressi monumentali o la villa di Faragola ( Foggia, Puglia ) fondata intorno al III – IV secolo , abbandonata alla metà del IV e ristrutturata nel V con una sontuosa sala da pranzo provvista di stibadium. Alcune di queste sontuose costruzioni nel tardonatico sopravvivono ( perchè ospitanti mausolei o edifici religiosi ) altre vengono abbandonate o riutilizzate come officine artigianali come successe alla villa situata nel sito archeologico di Aiano a San Gimignano (Siena, Toscana ).


Pianta della villa di Piazza Armerina ( Enna, Sicilia)



I villaggi ( o "vici" ) erano abitati aperti , non difesi da mura con un reticolato stradale e mercati all'interno.Potevano nascere dalla trasformazione delle ville e spesso avevavano una piazza centrale ( "foro" ) con attività artigianali come nel caso di Castelporziano ( Ostia, Lazio) .La campagna tardoantica era costellata anche da fattorie più o meno isolate e poi da stationes e mantiones , ovvero stazioni di sosta e ristoro, disposte lungo le vie di comunicazione.


Il Tractus Italiae circa Alpes:  rete delle città e delle fortezze comprese nel sistema difensivo 


Le fortificazioni ( i "castra" ) erano costruite vicine a fiumi, monti, colline ed erano in pietra con palizzate, fossati e torri. Erano costruite per volontà di una autorità ( romana, bizantina , gota o longobarda dopo) ed erano posizionate in punti strategici a difesa delle vie di comunicazione, delle frontiere per garantire una ottimale gestione del territorio anche tramite una semplice torre di osservazione.

Le fortificazioni si diffusero tra III - IV secolo avendo il loro picco tra V – VII secolo e potevano essere molto articolate come il Tractus Italiae circa Alpes poste sulle Alpi settentrionali con città fortificate come Milano e Como. Vi erano poi fortificazioni più piccole che servivano a prendere alle spalle il nemico quando penetrava in profondità nel territorio. Questo è probabilmente il caso del grande edificio di Monte Barro ( Lombardia ) , , una costruzione articolata in tre blocchi intorno ad un cortile utilizzata probabilmente come quartier generale , con stalle e alloggi per militi e generale. In queste fortezze si poteva abitare come testimoniano i vari ritrovamenti di sbitazioni costruite con un o zoccolo in pietra o muratura e alzati in legno ad uno o due piani.


Ricostruzione del grande edificio di Monte Barro (  Lombardia)


Le chiese costellano il panorama campestre sin dal V secolo. Le si poteva trovare lungo le vie principali trafficate dai viandanti, nei vici ( come a Trani o a Tropea) , dentro i castra ( come accadde a Castelseprio, provincia di Varese, Lombardia) o essere isolate.Sempre a partire dal V secolo si segnala anche lo sviluppo monumentale delle diocesi rurali , legati ad una sede vescovile extraurbana. Questo è il caso di San Giusto ( Foggia, Puglia) che sui resti di una villa romana impiantò due chiese tra V – VI secolo collegate da corridoio e affiancate da battisteri.

San Giusto ( Foggia, Puglia) :  pianta ricostruttiva del complesso nella fase di fine V-metà VI secolo


In questo periodo, epoca di Cassiodoro e San Benedetto , troviamo anche i primi monasteri come quello di Bobbio fondato da San Colombano nel 612- 613 d.C o quello Alatri ( Frosinone, Lazio) citato da Gregorio Magno nei suoi Dialoghi, comprendente una chiesa con nartece senza abside e un dormitorio protetti da un recinto.


Bibliografia: 

A. Augenti, Archeologia dell'Italia medievale, Ed. Laterza, 2016

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