AGIOGRAFIA E FEMMINICIDIO: SANTA VALERIA DI LIMOGES
Il 25 novembre è la giornata contro la violenza sulle donne.
Durante il primo Incontro Internazionale Femminista, celebrato in Colombia nel 1980, la Repubblica Dominicana propose questa data in onore delle sorelle Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal , attiviste politiche e femministe assassinate per ordine del dittatore domenicano Rafael Leónidas Trujillo. Col passare del tempo, altri paesi si unirono nella commemorazione di questo giorno. Tra 1998 e 1999 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite, sempre in memoria delle Mirabal, nominò il 25 novembre giornata internazionale per la commemorazione ed eliminazione della violenza sulle donne.
| Interno della Cattedrale di San Sabino a Bari, particolare degli affreschi dell' abside settentrionale. |
Oggi vi racconto la storia di una martire cristiana.
Sto parlando di santa Valeria di Limoges raffigurata negli affreschi dell'abside settentrionale della Cattedrale di San Sabino a Bari , ampiamente studiati da Gioia Bertelli, docente ordinario di Storia dell'Arte medievale nell'Università degli Studi di Bari.
Ma perché parlare proprio di santa Valeria in questo giorno specifico ?
Secondo quanto narrato nei Miracula Sanctae Valeriae, la ragazza , convertita al cristianesimo dal vescovo Marziale , sarebbe morta per mano del fidanzato geloso . Costui, tornato dalla guerra, sentendosi messo da parte a causa del fervore religioso della compagna, la decapitò. Secondo la leggenda , la giovane, ormai ascesa al cielo, offrì la sua testa a san Marziale che ne seppellì il corpo nella tomba che la martire stessa aveva preparato per lui.
Ma perché parlare proprio di santa Valeria in questo giorno specifico ?
Secondo quanto narrato nei Miracula Sanctae Valeriae, la ragazza , convertita al cristianesimo dal vescovo Marziale , sarebbe morta per mano del fidanzato geloso . Costui, tornato dalla guerra, sentendosi messo da parte a causa del fervore religioso della compagna, la decapitò. Secondo la leggenda , la giovane, ormai ascesa al cielo, offrì la sua testa a san Marziale che ne seppellì il corpo nella tomba che la martire stessa aveva preparato per lui.
Per questo Valeria viene raffigurata con la testa recisa tra le mani , in ricordo del suo atroce martirio.
In generale, il culto di Valeria non era totalmente assente in Puglia: nel leccese la santa limosina compariva nella chiesa di Santa Caterina di Galatina. L'immagine oggi è perduta ma ci rimane un acquerello del Cavoti realizzato a metà del XIX secolo.
In generale, il culto di Valeria non era totalmente assente in Puglia: nel leccese la santa limosina compariva nella chiesa di Santa Caterina di Galatina. L'immagine oggi è perduta ma ci rimane un acquerello del Cavoti realizzato a metà del XIX secolo.
Nello specifico, per quanto riguarda San Sabino a Bari , il culto limosino è stato introdotto dall'arcivescovo Landolfo ( 1310 - 1336 ). Come il suo predecessore Romualdo Grisone, anche Landolfo operò degli ammodernamenti in Cattedrale ricostruendo nel 1315 il campanile crollato nel 1267 a causa di un terremoto , abbellendone l'edificio con nuova pavimentazione e una cappella , di non chiara ubicazione, dedicata a Santa Caterina di Alessandria.
| Santa Valeria di Limoges, particolare, Cattedrale di San Sabino, Bari, interno, abside settentrionale. |
La presenza nella Cattedrale barese di santa Valeria, patrona di Limoges, è spiegabile in virtù della formazione culturale di Landolfo tra Avignone e gli ambienti padovani .
La nostra santa è ubicata in un piccolo spazio sul lato destro in basso del cilindro absidale dove è affrescata in compagnia della Vergine e di Santa Caterina di Alessandra ( riconoscibile solo dal simbolo della ruota sulla quale fu martirizzata). Il ciclo a cui appartiene si ascrive agli ultimi interventi pittorici effettuati a metà del XIV secolo.
| La diffusione del culto limosino. La storia della santa è raffigurata sulla preziosa cassettina Basilewsky ( 1172 ) di produzione limosina , oggi conservata al Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo. |
Bibliografia e immagini:
G. Bertelli , Itinerari angioini tra Puglia e Basilicata, Adda , 2016
G. Bertelli , Itinerari angioini tra Puglia e Basilicata, Adda , 2016


Commenti
Posta un commento