Gregorio Magno e l'Evangelizzazione dell'Inghilterra

 



San Gregorio Magno, Antonello da Messina, 1470, Palazzo Abatellis, Palermo



Tra V e VII secolo assistiamo in Europa alla formazione dei cristianesimi nazionali. In diversi tempi e modi, la religione cristiana soppiantò i culti pagani , dimostrando la sua superiorità. In generale, la conversione, nel V secolo,  rimase ancora affare privato e individuale come ad esempio, quella  dell'Irlanda ad opera di monaci provenienti  dalla Britannia sud occidentale e dalla Gallia. I primi a convertirsi, dal VI secolo, furono i capi delle comunità germaniche spesso per intercessione di una donna (moglie, sorella o figlia). L'esempio classico è quello del franco Clodoveo. Nella Storia dei Franchi, Gregorio, vescovo di Tours, ne racconta la conversione ad opera di  Remigio, vescovo di Reims in virtù dell'intermediazione della regina Clotilde, moglie di Clodoveo. 


Per l'Inghilterra la questione è un po' più complessa. Il primo contatto occidentale con l'isola, avvenne al tempo dei Celti da parte dei Romani. Il cristianesimo, nel tempo, giunse anche lì, creando una comunità organizzata gerarchicamente. Infatti, è attestata la presenza dei vescovi di York e Londra in Concili importanti, come quello di Arles nel 314. Beda il Venerabile racconta della missione di Palladio : fu ordinata da Papa Celestino I nel V secolo al fine di convertire gli Scoti in Irlanda. Ancora, nel 431-432 la missione di San Patrizio. Per quanto importanti, queste iniziative furono sempre isolate e non sistematiche.
Di stampo diverso, fu l'evangelizzazione promossa da Gregorio Magno nel 596. Fu una missione spirituale voluta direttamente  dal Papa, condotta con una precisa metodologia evangelizzatrice capace di convertire in numero massiccio i popoli germanici dell'Inghilterra, in primis angli e sassoni. Gregorio Magno fu un uomo coltissimo, "padre della cristianità" e "pedagogo , vigile pastore". L'impresa  di Gregorio è stata narrata sia nella "Leggenda Aurea" da  Beda il Venerabile che nella "Vita Gregorii" dell'Anonimo di Whitby (704- 714). Quest'ultimo ci propone un racconto interessante, frutto di una leggenda della Northumbria (nella quale il Cristianesimo fiorì tra VII e VIII secolo) . Secondo quanto narrato, la necessità di evangelizzare l'Inghilterra nacque in Gregorio prima di diventare Papa. Gli angli erano di "pelle chiara e bellezza straordinaria". Angli , da "angeli", provenienti dalla terra di Deira , capeggiati da Aella. Il nome di questo re sarebbe derivato dall'alleluja cantato  il giorno della sua conversione. 
Angli e sassoni sono ricordati da Gildas di Rhuys  nell'opera "Conquista e massacro della Britannia". L'autore denuncia le  violenze rivolte dagli angli ai cristiani nell'Inghilterra del IV secolo. Si parla di azioni talmente atroci da inorridire ( a giusta ragione)  i cristiani ivi stanziati , rendendo i germani repellenti ai loro occhi. Anche se nel tempo la situazione aveva trovato un suo equilibrio, rimaneva  in ogni caso una certa difficoltà di agire in loco tramite l'opera dei cristiani già  stanziati in Inghilterra. Inoltre, il Papa dovette far i conti con la negligenza dei vescovi franchi delle Gallie, poco attivi nelle dinamiche pastorali. Per questo si rivolse ad Agostino di Canterbury. Messo a capo di quaranta monaci, nonostante la paura e il terrore che il nome di quei germani  risvegliava nella memoria ( cause del suo tentennamento e ritorno momentaneo a Roma), riuscì nella missione affidatagli.  Con la sua delegazione si presentò nel Kent al cospetto dei sovrani Ethelberto e Berta. Ben diecimila sassoni ( e non solo gente di corte) si convertì sull'esempio del re e della regina, presentati come i nuovi Costantino ed Elena. Dal punto di vista documentario è interessante la lettura del "Libellus Responsionum", ovvero il "piccolo libro delle risposte" fornite in nove punti ad Agostino da Gregorio su diverse questioni inerenti alla liturgia , la celebrazione della messa e la buona prassi cristiana. 
Così, guidati da Agostino, Ethelberto e Berta furono invitati alla conversione sistematica e progressiva della loro gente : infatti, i grandi e duraturi cambiamenti non avvengono mai in un giorno. Gregorio e Agostino morirono entrambi nel 604. L'ultima ondata missionaria  organizzata da loro  fu quella del 601, importante per la spedizione di quei libri su cui si fondò la Scuola di Canterbury alla quale appartenevano Beda, Alcuino e Adelmo. Nonostante tutte le buone premesse, la missione di Gregorio e Adriano sarà interrotta dall'intolleranza pagana mossa dal figlio dei sovrani del Kent, anche loro deceduti. Eadbald, infatti, da sempre riluttante al Cristianesimo,  costrinse una volta al potere  i cristiani stanziati in loco alla fuga. L'ultima campagna evangelizzatrice in Inghilterra  fu promossa da Paolino, vescovo di York, nel 625 .




Bibliografia:
A. Degl'Innocenti, G. Cremascoli ( a cura di) , Enciclopedia gregoriana. La vita, l'opera e la fortuna di Gregorio Magno, Sismel , 2009.
C. La Rocca, La cristianizzazione dei barbari e la nascita dell'Europa Reti Medievali Rivista, 5 (2). pp. 1-39. ISSN 1593-2214, 2014.


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