LE BABURECENSIONI: L'INVENZIONE DEGLI ASSASSINI DI LAURA MINERVINI



 L'invenzione degli Assassini. Genesi di una leggenda medievale” di Laura Minervini (Il Mulino, 2025) narra la storia della considerazione di un popolo, gli ismailiti, tra realtà, fantasia e pregiudizio, descrivendo un processo che, tra i vari effetti, ha originato nel linguaggio comune il termine “assassino” riferito
tanto all'omicida quanto a chi, attraverso un'iperbole, l’ha fatta grossa o ci ha spezzato il cuore.   

Attraverso l’etimologia e l’evoluzione di questa parola, Laura Minervini, docente di Filologia e linguistica romanza all’Università di Napoli Federico II, ci conduce in una minuziosa ricerca storica alla scoperta della comunità ismailita, gruppo politico-religioso dell’Islam sciita, sul quale, a cominciare dall’ultimo terzo del XII secolo, iniziarono a circolare storie.

Queste particolari notizie, raccontate dagli autoctoni arabi e persiani ai visitatori e agli abitanti latini degli Stati crociati,spesso e volentieri, per ragioni storiche ed ideologiche, ritraevano gli ismailiti in modo poco encomiabile. Infatti, accanto a narrazioni più precise, ne circolavano di più fantasiose o denigratorie, descrivendo la comunità in questione come un popolo ben inquadrato i cui membri (noti come Assassini) erano fedeli ad un capo detto Vecchio (chiamato, nel tempo,"della Montagna") a cui dovevano assoluta obbedienza e un lungo addestramento. Consumatori di sostanze alteranti (alle quali devono il proprio nome derivato dagli appellativi denigratori persiani ed arabi), gli Assassini erano ritenuti maestri del coltello e dell’omicidio su commissione, convinti, secondo queste narrazioni, di trovare nella morte le gioie dell’Aldilà.

Incubo nero della III crociata, accusati di trame segrete e omicidi efferati (come quello di Corrado di Monferrato, re di Gerusalemme) gli Assassini sono stati utilizzati non solo per infangare la reputazione di noti sovrani (come Riccardo I d’Inghilterra o Federico II di Svevia) ma anche per sottolineare, con metafore ed iperbole, l’assoluta fedeltà alla propria donna da lirici e poeti ancor prima prima dello Stilnovismo.

Ricordati con più o meno accuratezza e veridicità storica, negli ultimi anni del Duecento, con la scomparsa degli stati crociati sul litorale siro-palestinese e, successivamente nel Trecento, con le nuove vie di pellegrinaggio attraverso l’Egitto, la leggenda nera degli Assassini perde interesse. Sarà solo a fine Duecento che il loro mito ritornerà nel Devisement dou monde di Marco Polo e Rustichello da Pisa. I due autori riprendono la leggenda degli Assassini consumatori di stupefacenti, adepti dello scaltro e manipolatore Vecchio della Montagna. Dal Devisement, opera di notevole successo (dati i risvolti che la sua narrazione ebbe nella letteratura tra Duecento e Trecento) il mito degli Assassini o di alcuni aspetti della loro vita continuerà a sopravvivere (ad esempio, la descrizione delle diverse modalità di utilizzo della pozione o le allusione alle inclinazioni omicide espresse dal verbosicare” ovvero “assassinare”).

"L'invenzione degli Assassini" è preziosa lettura per comprendere non solo la genesi di una leggenda che ha spaventato e affascinato molti, nel tempo, ma anche utile strumento per quantificare l'impatto della distorsione e del pregiudizio nella storia su cose, persone e, in questo caso, un intero popolo. Il libro è ben strutturato, provvisto di indice, prefazione, cartine illustrative e, alla fine, nell’appendice, la pregevole antologia dei "testi della leggenda" ovvero tutte le fonti storiche e documentali inerenti agli ismailiti trattate nell’opera. La voce degli autori, i pensieri e le parole desunte da trattati e testimonianze antiche dona maggiore onestà intellettuale ad un lavoro che si rivela titanico nell'indagine.

In modo autorevole e scorrevole, con una dedizione al dettaglio e alla precisione, l’autrice ci svela la storia di un popolo, trasformato, nel tempo, in oscura leggenda. La narrazione guida il lettore attraverso le intricate vicende politiche ed ideologiche che, a partire dagli avversari arabi e persiani, hanno gravato sugli ismailiti, trasformandoli nella misteriosa e pericolosa cerchia di uomini votati all'omicidio, al consumo di droghe, alle trame oscure e alla fedeltà ad un capo senza scrupoli.

L’invenzione degli Assassini” spiega la nascita di un mito popolare non solo nel Medioevo, inducendo il lettore alla riflessione e alla ricerca della verità storica, chiarendo la nascita di una leggenda nera che ha continuato a riecheggiare in molti testi postumi (dalla "Gerusalemme liberata" di Tasso alle opere di Voltaire e Nietzsche) fino all'epoca contemporanea, spaventata dal terrorismo o affascinata dalle epiche trame di videogiochi, come Assassin’s Creed, che a questo mito s'ispirano.



Sinossi 
Nei territori conquistati dai crociati sul litorale siro-palestinese prendono forma, tra il XII e il XIII secolo, alcune leggende di forte impatto sull’immaginario e sulla storia letteraria dell’Occidente medievale. Fra queste, grande rilievo spetta alla leggenda del Vecchio della Montagna, capo degli ismailiti nizariti, noti in Occidente con il nome di Assassini. Il libro racconta il processo che, a partire dai dati storici reali, ha portato alla costruzione di una leggenda dai tratti particolarissimi, di grande circolazione fino al tardo medioevo e destinata a giungere fino a oggi con il popolare videogioco Assassin’s Creed. L’intreccio tra elementi di realtà e di fantasia riflette l’incontro difficile con l’alterità arabo-islamica, e i sentimenti di paura e di attrazione che ha suscitato in epoca medievale e continua a suscitare tuttora. 

L’autrice: 
Laura Minervini insegna Filologia e linguistica romanza nell’Università di Napoli Federico II. Fra le sue pubblicazioni più recenti ricordiamo il volume di linguistica pubblicato in «Filologia romanza» (3 voll., Le Monnier, 2021-2022, con L. Leonardi e E. Burgio). Ha inoltre curato «New Perspectives on Judeo-Spanish and the Linguistic History of the Sephardic Jews» (con F. Savelsberg, 2024). 

Descrizione: 
Brossura, 978-88-15-39241-1 ,anno di pubblicazione 2025 

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