L'Orso: il primo re della foresta tra mito e simbolismo
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I quadrupedi selvatici, 1400 circa. Spicca al centro la pantera che, come il leone, avendo forti attributi cristologici, porta la corona... quella stessa strappata all’orso. |
C'era una volta una donna che ebbe un figlio da un orso. Molti, sulle montagne vantavano questa discendenza. Si chiamavano Kimun Kamui Sanikiri, i Discendenti dell'orso ...
"Io sono figlio del Dio delle montagne; discendo dall'essere divino che regna sui monti."
Antica leggenda Ainu, popolazione primitiva giapponese dell'isola di Yezo (o Yesso)
Il sacrificio dell'orso è una pratica riscontrata in molte culture in linea trasversale nel tempo.
Presso le comunità slave si segnalano feste in onore dell'orso fino alla fine dell'Ottocento.
E' all'orsa che si invoca aiuto in caso di poca fertilità e fino al XX secolo, nelle terre slave, era considerato di buon auspicio adagiare i neonati su pelli d'orso .
La Madre Orsa è adorata anche in Grecia. Nella grotta di Acrotiri ( Creta occidentale) si festeggia il 2 febbraio Maria Vergine dell'Orso.
La storia classica inoltre racconta che Arkas , madre del fondatore dell'Arcadia, fosse stata trasformata in una orsa, stesso potere che avevano Artemide e i suoi seguaci.
I celti veneravano Artio, la Dea Orsa.
A questo culto, tornando al Paleolitico , sono riconducibili alcune "madonne orse" ritrovate in Svizzera. Alcune statuine jugoslave o danesi recano in volto una maschera ursina e sostengono un cucciolo d'orso. Le più antiche attestazioni di questo genere risalgono al VII millennio a.C . Insomma l'importanza dell'orsa nei rituali dell'Europa antica è largamente attestata : lo dimostrano anche ritrovamenti di vasi ursini realizzati senza soluzione di continuità dal VII al III millennio a.C.
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Berserker che mordono i loro scudi, pezzi degli scacchi dell’isola di Lewis, Trondheim,avorio di tricheco, 1160-1170 circa, Londra, The British Museum, inv. cit .123 |
Esempi sono: Atena ( dea guerriera , della sapienza), Era (signora dell'Olimpo), Artemide (dea della caccia) e l'irlandese Brigid.
A questo proposito sono emblematiche le parole dette da Morgana nel romanzo ispirato al ciclo arturiano "Le nebbie di Avalon" di M. Zimmer Bradley. Portata da una monaca novizia davanti alla statua di santa Brigida, l'anziana Morgana " guardò la statua e sentì l’immenso potere che si irradiava nella cappella. "Brigida non è una santa cristiana" si disse "anche se Patricius lo crede. È la Dea come viene venerata in Irlanda. [...] Seppure esule, la Dea trionferà, non abbandonerà mai gli uomini. La Dea è in noi, ma adesso so che è anche nel mondo per sempre. Sei ad Avalon come nel cuore di tutti gli uomini e di tutte le donne”.
Per quanto riguarda il Medioevo, lo studio degli animali ( reali e fantastici) é possibile in virtù della consultazione dei bestiari , grandi enciclopedie sulla fauna vergati tra il XII e il XIII secolo. Anche l’orso fa la sua comparsa tra le pagine di questi libri, catalogato insieme ai quadrupedi più noti e riprodotti ( almeno fino a quando queste stesse enciclopedie ne registrarono la “caduta” a favore del leone , nuovo re degli animali , considerato positivamente dalla religione cristiana e per questo massicciamente riprodotto a partire dal XII secolo).
Ricapitolando: nell'emisfero settentrionale a partire dal Paleolitico, l'orso ha goduto di alta considerazione e venerazione. Egli era l'animale delle tradizioni orali , legato al paganesimo nel suo aspetto regale, cultuale e spirituale . Con il cristianesimo la sorte della simbologia ursina cambia.
Ci furono teologici che videro nell'orso e nell'orsa delle virtù positive legate alla straordinaria capacità difensiva della prole dai predatori. Nel Bestiarie divin scritto da Guillaume le Clerc, chierico e poeta francese dell'XI secolo, le femmine d'orso hanno persino il potere di resuscitare con il loro calore i cuccioli morti dopo il parto. La forza immensa dell'orso può essere utile nei lavori agricoli.
Ma non tutti vedevano in questo animale delle virtù, anzi, al contrario ne demonizzavano la natura feroce.
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La resurrezione degli orsetti , 1200 - 1210 circa |
Infatti la Chiesa altomedievale inorridiva al pensiero di questo animale dalla forza prodigiosa, somigliante all'uomo per aspetto, capace di reggersi in piedi su due zampe anche durante le pratiche sessuali ( come erroneamente tradotto da Plinio ). L'orso è sporco, ha alito fetido , mangia formiche e ogni tipo di cibo in quantità spropositata ( ad eccezione della mandragola, per lui mortale).
Ma soprattutto l'orso è legato al paganesimo.
E dunque guerra fu.
Tra l'VIII e il X secolo , la Chiesa combatté l'orso in tutti i modi, promuovendo la figura del leone.
L'effige leonina appariva sugli stemmi araldici o sui sigilli in modo massiccio. La rappresentazione di orsi, cervi e cinghiali, invece, riscontrava una frequenza inferiore all'uno per cento.
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Sigillo di Antoine Loffroy, abate cistercense di Ourscamp, 1521 Sotto la magniloquente figura del prelato, in piccolo l'effige dell'orso. Ourscamp significa infatti "campo dell'orso" |
Anche l'agiografia promosse la sua crociata contro l'orso:
- Sant'Amando costrinse un orso a portargli i bagagli in seguito all'aver divorato la sua mula;
- Sant'Eligio obbligò un orso a piegarsi ai lavori agricoli;
- San Colombano sconfisse un orso , piegandolo al suo volere: farlo entrare nella sua caverna in cerca di riparo;
- San Rustico uccise un orso;
- San Gallo addomesticò un orso al fine di trarne aiuto per costruire la sua abbazia.
L'orso era per tutti la più aulica manifestazione dei vizi capitali : basandosi infatti su un sermone di Sant'Agostino in cui si paragonava l'orso al diavolo, esso diventava gola, pigrizia, ira e, specialmente nel caso dell'orsa, lussuria. Parliamo di quella stessa orsa che secoli prima incarnava vita e maternità ma che ora, a causa del suo legame con il paganesimo, si tingeva di tonalità oscure e nocive come la Dea che simboleggiava. Il lato dark della Dea Madre , la Bianca Signora che poteva essere uccello rapace o serpente velenoso , riecheggiava dalle antiche e paurose immagini neolitiche: una donna alta, magrissima, bianchissima e strisciante come un serpente. Una creatura trasformata nel Dio morte indeuropeo , demonizzata dalla cultura cristiana ( persino in relazione ai colori rituali come il giallo o il nero). L'orso e l'orsa vennero così banditi e la Chiesa che tanto si opponeva agli spettacoli con animali, non vietò quelli con gli orsi per svilirne ancora di più la figura, ridicolizzandola tra XII e XIII secolo. Solo gli orsi bianchi donati dai re di Danimarca e di Norvegia, conservarono un certo prestigio fino all'inizio dell'età moderna.
Per l'orsa, legata al culto della Dea ancestrale , fu anch'essa oggetto di spregio e persecuzione: in epoca moderna , la caccia alle streghe da parte dell'Inquisizione ne è la testimonianza più concreta. Nonostante le bolle papali, il Malleus maleficarum e quell'imprecisato ( e spesso gonfiato) numero di vittime torturate e mandate al rogo per stregoneria , l'eco dell'antico sapere è rimasto, arrivando fino a noi nel mito e nelle favole come quelle dei fratelli Grimm.
Claudia Babudri
G. Frazer, Il Ramo d'Oro, Bollati Boringhieri, 2013
M. Gimbutas, Il Linguaggio della Dea, Venexia, 2008
M. Pastoureau, Bestiari del Medioevo, Einaudi, 2012
M. Pastoureau, L'arte araldica nel Medioevo, Einaudi, 2019
Levack, La caccia alle streghe in Europa, Laterza, 1999
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