Focus: la rappresentazione dell’ ebreo nel Medioevo



Fintanto che posso scegliere,” scriveva A. Einstein nel marzo del 1933 “voglio stare solo  in un paese dove la libertà politica , la tolleranza e l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge siano la regola. La libertà politica implica la libertà di esprimere le proprie opinioni a voce e per iscritto, la tolleranza implica il rispetto per tutte le singole opinioni individuali. Queste condizioni non ci sono in Germania attualmente.”
Anni dopo , Anna Frank in una lettera datata al giovedì, 9 luglio del 1942, scriveva : “ Cara Kitty, così ce n’andammo sotto una pioggia scrosciante, il babbo, la mamma ed io, ciascuno con una borsa da scuola o da spesa, piene zeppe di oggetti ficcati alla rinfusa . […] La chiamata delle SS aveva fatto anticipare il piano di fuga di dieci  giorni, cosicché avremmo dovuto accontentarci di un appartamento meno in ordine. Ci saremmo rifugiati in una casa dove il babbo aveva l’ufficio.
 Le voci dei perseguitati della follia nazista ci ricordano un odio senza tempo. Sin dall’antichità e poi nel corso delle epoche, gli ebrei sono stati dileggiati,  perseguitati e mal visti. E la storia, come vedrete, che tanto dovrebbe insegnare , trova in questo studio delle abominevoli coincidenze.


 L’ ebreo prestatore di denaro , miniatura  del  Cantigas de Santa Maria, XIII secolo.


 Nel Medioevo , l'intolleranza e il disprezzo verso musulmani ed ebrei crebbero notevolmente. Entrambi erano considerati   stranieri e diversi  per eccellenza 


Per gli ebrei, l' ostracismo  si concretizzò meglio dalla  prima crociata  in poi, a causa di alcune maldicenze nei loro confronti : il  presunto  divieto di varcare le mura di Gerusalemme imposto ad alcuni pellegrini cristiani  e la contemporanea  richiesta  d'aiuto mossa all'Occidente dall’imperatore d’Oriente  contro  i Turchi Selgiuchidi .

In realtà  ci fu un fraintendimento: nessun veto per i  pellegrini , ai quali era stata  richiesta solo una tassa un po’ più alta per varcare le mura di Gerusalemme . Per quanto riguarda  l’ Imperatore  d'Oriente era alla ricerca solo di soldati mercenari che avrebbe pagato a sue spese.

E dunque da qui, l'odio. 

In  quanto  eretici ed ingannatori , gli  ebrei furono mal visti da tutti:  dai sovrani ( Luigi IX di Francia) agli  uomini di Chiesa ( il cronista Rodolfo il Glabro  o il monaco benedettino Rabano Mauro) , ai predicatori ( come Pietro l'Eremita) che parlavano al popolo .

Sappiamo benissimo che per diffondere un' idea la comunicazione deve essere breve, chiara e diretta.

I predicatori utilizzavano gli   exempla

Si  trattava di  racconti didascalici brevi e di facile comprensione. Questi aneddoti , conservati in raccolteverso la fine del 1100 assunsero  forme e contenuti nuovi, ottenendo maggior risonanza nel  XIII secolo

Quale miglior strumento per diffondere l'odio?

Una raccolta  di exempla  indirizzata a questo scopo era quella dell’Alphabetum Narrationum . In queste  storie gli ebrei appaiono falsi, ingannatori, infanticidi e anche se convertiti oppure , come nella maggior parte dei casi   vittime di qualche inganno  o crudeltà da parte dei cristiani, ne uscivano sempre  colpevoli a differenza della fazione opposta , pura e immacolata . Guai ad accennare  al contesto ebraico in cui , in ogni caso, era  nato e vissuto Cristo!

Questo perché la comunità cristiana doveva  distinguersi da quella ebraica , considerata  nella sua totalità impura , dunque inferiore. In fin dei conti, secondo l'opinione pubblica di quei tempi, il cristianesimo era  la verità scissa dall'ebraismo mendace.

Questa opinione era condivisa persino da molti teologi ( da Sant’Agostino a Isidoro di Siviglia )L'ebraismo era  giustificabile  solo in virtù della perfezione  cristiana che da essa si era distaccata.
L'esistenza degli ebrei era la loro condanna: predicatori e teologi come Pietro l’Eremita o lo stesso Agostino  li accusavano di non aver riconosciuto il Messia , di averlo lapidato e condannato. Per questo  dovevano vivere per subire quel disprezzo che si erano procurati con le proprie mani.
Insomma,  per tutti, a quei tempi, se gli ebrei esistevano era solo per ricordarne il peccato. 










Ed era il trionfo dell'Ecclesia sulla Synagoga. 
Due statue, datate al 1225, provenienti dal portale sud della Cattedrale di Strasburgo ( in foto, al lato, oggi conservate al Musée de l’Œuvre Notre-Dame di Strasburgo),  descrivono la Synagoga come una donna sottile, bendata perché riluttante alla conversione cristiana , dal vessillo spezzato, priva di corona, a differenza dell' Ecclesia, forte del vigore imperiale.









E dunque, dalla rabbia serpeggiante dei crociati  e della comunità del tempo, queste infelici riflessioni indussero Papa  Innocenzo III ad emanare il canone 68 durante il IV Concilio Lateranense  nel 1215 . Gli  appartenenti alla comunità ebraica furono obbligati a indossare un abbigliamento particolare :  una  rondella identificativa  sugli abiti . Innocenzo III impose  anche il   divieto assoluto di  celebrare matrimoni misti.

E l’odio crebbe in maniera proporzionale alle città e...ai debiti  che  i creditori cristiani  avevano in sospeso con gli usurai di credo ebraico . Debiti  che non riuscivano a pagare per via degli alti interessi.

Quindi, con gli ebrei non si fraternizzava e  non ci si sposava perché erano considerati traditoriabili nella medicina e nella gestione truffaldina del denaro. In più, secondo le false credenze , contaminavano la carne che vendevano ( infatti era vietato servirsi presso le loro macellerie). Stesso discorso valeva per  il vino o per  il latte ( le nutrici ebree erano bandite dal focolaio cristiano). Questo boicottaggio infinito generò l’incredibile: si arrivò a credere che gli ebrei maschi fossero soggetti al ciclo mestruale rendendoli   doppiamente impuri ( perché simili alla donna). 

Tutto ciò ci può sembrare assurdo ma è accaduto e l'arte ne è testimone

Una precisazione: prima dell’XI secolo l’ebreo non aveva connotazioni dispregiative . In  seguito, durante  le crociate,  la sua rappresentazione cambiò ,  diversificandosi nel grottesco. 

Quasi sempre ritratto di profilo, l’ebreo era riconoscibile dal naso adunco, dalle labbra pronunciate, dai folti capelli e dalla barba fluente, dalle mani grandi o in certi casi dalla pelle nera, come ad esempio il boia di Giovanni Battista nella miniatura di un salterio (sotto, in foto) . 


La decapitazione del Battista, Parigi, BNF, ms. Latin 8846, f.2v, 1200 circa.



Oltre all'offensiva connotazione fisica, l'ebreo era identificabile  dall'abbigliamento:  cappelli a punta ( sotto, in foto) , il filatterio ( astuccio  quadrato in  cuoio nero con cinghie fissate su di un lato, portato  usualmente  durante la preghiera del mattino) oppure vesti dal colore particolare. Se nella miniatura della lapidazione , gli ebrei  sono abbigliati secondo la moda dell'epoca, per renderli più vicini e più indigesti ai contemporanei, nel tradimento dipinto da Giotto, Giuda  differisce da tutti non solo per i capelli biondi e il profilo grottesco ma anche per il mantello giallo come il  tradimento. Di questo colore erano le rotelle cucite sugli abiti degli ebrei espulsi dal francese  Filippo Augusto nel 1182. Una variante era quella dipinta di  rosso e di  bianco


Dall'alto a sinistra verso destra:
ebrei dal cappello appuntito cercano di lapidare Cristo ( particolare di una miniatura del XIII secolo, Bruxelles, Bibliothèque Royale de Belgique, ms. 9222, f.63), Giuda dipinto da Giotto  col mantello giallo ( Giuda tradisce Cristo con un bacio, particolare , Cappella degli Scrovegni, Padova, 1303-04), ebrei con rotelle gialle ( Filippo Augusto espelle gli ebrei dalla Francia nel 1182, particolare, miniatura , Bruxelles, Bibliothèque Royale de Belgique, ms. 6931(5), f.265r, dopo il 1321) , ebreo con rotella bianca e rossa ( Un ebreo bugiardo si ravvede, particolare , miniatura, Paris, BNF, ms. Française 820, f. 192r, inizio del XV secolo). 



Nella quotidiana polemica antigiudaica si inseriscono anche leggende come quella dell' ostia consacrata,  violata da un rapace usuraio ebreo
Questa storia è stata  mirabilmente raffigurata da Paolo Uccello in sei scene,  realizzate intorno al 1468 ad Urbino per il più grande progetto della pala del Corpus Domini dipinto da Giusto di Gand tra il  1472 e il 1474
In breve la vicenda era questa: in pegno di una ostia consacrata, una donna lasciò  il suo abito più prezioso ad un usuraio ebreo. Dopo lo  scambio, rincasato, costui  tagliò l’ostia che  cominciò a sanguinare per la meraviglia sua e di tutta la famiglia :  in particolar modo del figlio piccolo,  autore della diffusione dell'accaduto nel  paese. 



Il Pegno sacrilego, Paolo Uccello, 1468 ca., Galleria Nazionale delle Marche, Urbino.



Alcune varianti della storia mettono al rogo solo l'usuraio salvando tramite conversione la  moglie e il figlio , altre invece hanno esito diverso. Tra le scene riprodotte da Paolo Uccello è interessante quella della riscossione dei debiti e della cessione dell'ostia ( sopra, in foto) . Non tanto per l'argomento in sè ma in virtù di  alcuni simboli presenti nella bottega dell'usuraio. Vi troviamo uno stemma con uno scorpione ( tradizionale emblema del tradimento applicato agli ebrei), una cometa o una stella ad otto punte ( simbolo alchemico in un caso, giudaico nell'altro) e una testa di moro ( segno antimusulmano realizzato in onore di Federico da Montefeltro, sostenitore di Papa Pio II,  fervido fautore delle crociate).




 Ma gli ebrei , nell'immaginario medievale, uccidevano i bambini per mangiarseliTrento , 1475 :  un fanciullo di nome  Simone precipitò in un fossato, annegando nelle sue acque. Il caso volle che fu un ebreo a ritrovarne il corpo, un certo  Samuele da Norimberga , uno dei più autorevoli  in città. Fu  subito accusato d'omicidio volontario . Samuele, torturato, confessò queste atrocità e morì . Il suo caso generò persecuzioni e roghi indiscriminati ai danni della comunità ebraica del luogoSimone, invece, fu santificato: divenne san Simonino, protettore dei bambini, generalmente raffigurato con un grembiulino bianco e coltello e tenaglie, strumenti del suo martirio. In  foto, al lato, il santo bambino dipinto da Giovan Pietro da Cemmo verso la fine del XV secolo per la chiesa di Santa Maria Annunciata di Bienno ( provincia di Trento)Se doveste imbattervi in questa immagine o nella raffigurazione del martirio di un fanciullo ad opera di persone senza scrupoli, state certi che in quel luogo , tanti secoli prima , avvenne  una persecuzione antigiudaica






Scriveva Albert Einstein  secoli dopo: " La ricerca del sapere fine a se stesso, un amore quasi fanatico per la giustizia, e il desiderio di indipendenza personale: questi sono i tratti della tradizione ebraica che mi fanno rendere grazie alle stelle perché ne faccio parte. Quelli che al giorno d'oggi ingiuriano contro gli ideali della ragione e  la libertà individuale e cercano di edificare un avvilente schiavitù di Stato con la forza bruta , a ragione vedono in noi i loro inconciliabili nemici. La storia ci ha serbato un osso duro; ma fintanto che restiamo devoti servi della verità, della giustizia e della libertà, continueremo non solo a sopravvivere come il più antico popolo vivente, ma mediante il lavoro creativo continueremo a produrre frutti che contribuiscono alla mobilitazione della razza umana, com'è stato fin ora.A queste , aggiungo le autorevoli considerazioni della senatrice Segre: "Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l'indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare."





Milano , “il Binario 21” da cui, nella Seconda Guerra Mondiale,  partivano  i treni dei deportati








Bibliografia e immagini :


A.Barbero, C.Frugoni, Medioevo. Storia di voci, racconto di immagini, Il Mulino, 2020

A. Einstein, Il mondo come lo vedo io, in “I classici del pensiero libero. Libri che hanno cambiato il mondo” , prefazione di G.Giorello, Ed. Corriere della Sera, 2010

A. Frank, Diario, prefazione di N. Ginzburg, Einaudi, 1994

L. Segre , un estratto del suo discorso in seguito alla nomina di senatrice a vita: "Proseguirò l'impegno contro la follia del razzismo", Repubblica.it, 19 gennaio 2018

J. Le Goff, Il meraviglioso e il quotidiano nell’Occidente medievale, Laterza, 2007

C.Frugoni, Paure Medievali. Epidemie, prodigi, fine del tempo, il Mulino, 2021

C.Frugoni, La voce delle Immagini. Pillole iconografiche dal Medioevo, Einaudi, 2010

Commenti

Post più popolari