Le Baburecensioni: Il bastardo di Daniela Piazza
Ecco arrivato il tempo in cui vi viene a cercare Dio,
A braccia stese, sporco del suo sangue
E da lui vi sarà evitato il fuoco
Dell'inferno e del purgatorio.
Intraprendete una nuova crociata,
Servite Dio con cuore sincero e integro,
Perché Dio vi indica la via
Del suo paese e della sua marca
Che sono ingiustamente oppressi.
Il compianto d'Oltremare – Rutebeuf, Francia, XIII secolo
Ammetto di averci messo un po' a scrivere.
I romanzi come questo impongo studio e rilettura, inducendo interessanti riflessioni sui tempi e sui modi passati. Scrivere una recensione, specialmente se si tratta di un romanzo storico, non può fermarsi al mero riassunto (nelle linee principali e senza svelare troppo) della trama o alla restituzione delle emozioni provate durante la lettura. Ovviamente, riportare il proprio indice di gradimento a proposito di un tomo è giusto e sacrosanto. Tuttavia, non ne costituisce l'unica componente.
Infatti, vi si aggiungono le impressioni tecniche sulla struttura dell'opera e poi, necessariamente nel caso dei romanzi storici, la valutazione critica sull'onestà intellettuale di chi scrive.
Il bastardo di Daniela Piazza (AltreVoci
Edizioni, 2022) mi ha subito colpita. Avete presente quei libri comprati sull'onda di una sensazione positiva, rivelatisi migliori delle aspettative iniziali? Per questo libro è stato proprio così.
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VII crociata: San Luigi e l'assedio di Damietta (1249). Miniatura dallo "Speculum historiale" di Vincent de Beauvais, musée Condé, Chantilly |
Come rivela l'autrice nella prefazione dell'opera, il tomo è "frutto della rielaborazione e dell'ampliamento in forma di trilogia" di un breve racconto ideato con i suoi alunni in classe "nell'ambito di un progetto volto alla realizzazione di un prodotto multimediale dedicato al romanico in Liguria". In realtà, questo primo romanzo la evoca solo, essendo ambientata tra la Francia e l'Egitto nelle prime fasi della VII crociata. Alla presentazione schematica della bibliografia utile alla stesura del testo, segue l'elenco dei personaggi (Francesco, Matelda, Filippo e Adele) di cui si narrano le vicende esistenziali e formative, attraverso la crescita anagrafica e psicologica con un linguaggio vivo, scorrevole, attuale e gergale al fine di "rendere più vicini a noi i personaggi, senza però rinunciare alla verità storica e sociale del Medioevo". La narrazione, infatti, colpisce proprio per questa freschezza. Chiunque leggerà Il bastardo si sentirà immediatamente vicino ai suoi protagonisti, calato completamente nella narrazione. Le descrizioni, infatti, sono il punto forte dell'opera. Per esempio, il capitolo XXV si apre con una toccante descrizione dei luoghi utilizzata per esprimere quel senso di desolazione che fa eco allo smarrimento dell'anima dei protagonisti in scena. "La notte era limpida e fresca, quasi fredda; ma a fare rabbrividire era l'intima sensazione di gelo suscitata dalla attonita fissità di ogni cosa, oggetto, pianta o animale che fosse". E ancora "L'alto leccio che interrompeva il fondale scuro della notte con la sua massa frondosa incombeva come un fantasma grigiastro, scolpito in quella fissità totale e perfino la debole erbetta appena spuntata nei prati sembrava bloccata nella sospensione immota di un istante fermato per sempre".
E poi c'è la battaglia. "Un boato immenso squassò l'aria, coprendo anche il frastuono di corni e nacchere che proveniva dalla riva e che aveva investito i soldati ammassati sulle fragili barche, sferzandoli in faccia come un tumulto infernale. E in questo grido unanime, anche la paura serpeggiante che fino a quel momento si era percepita, si dissolse, sostituita da un impeto entusiastico, da un'illusione di invulnerabilità o forse da un desiderio di sacrificio comune." Daniela Piazza è stata in grado, fonti alla mano, di restituire tutta la cruda verità dei combattimenti con uno stile asciutto, accattivante. Nel capitolo XXXIV, nel pieno della mischia, tra polvere e sangue, Francesco "percepiva un odore acre, pungente, volgare, fin troppo familiare, grida incomprensibili che gli sembravano pronunciate in lingue [...] Cadde a terra, faccia nella sabbia, il dorso scoperto, e si sentì trafiggere da mille dardi e si sentì pervadere da un isopprimibile desiderio di infilare la testa nella sabbia e piangere, piangere fino a svenire".
Insomma,capitolo dopo capitolo ,ho immaginato la storia. Luoghi, situazioni e protagonisti si delineano con vivida chiarezza. Ho avuto l'impressione di essere lì, coinvolta totalmente, affascinata dallo stile scorrevole e dall'onestà intellettuale tributata alle vicende storiche (su cui discuterò a breve). La divisione in capitoli è resa più ordinata dalla presenza, su alcuni di loro, di titolazione comprendente il luogo, la data e la stagione in cui il contenuto si svolge. Questo escamotage è utile al lettore per orientarsi in modo preciso nel flusso snello della vicenda.
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Le crociate nell'arte: battaglia della II crociata illustrazione tratta da Histoire d'Outremer di Guglielmo di Tiro |
analisi critica e psicologica
Sullo sfondo della guerra d'Outremer, i protagonisti del romanzo vivranno gioie e dolori, messi alla prova dalla vita e dagli intrighi di corte, tra spie, truffe e tradimenti.
Fonte primaria di rabbia, sarà per Francesco l'odiato soprannome "bastardo" attribuitogli a causa della strettissima parentela con il Papa. In barba al sentimento di inviolabilità avvertito, sarà proprio il Pontefice a punirlo alla luce dei reati perpetrati, conosciuti attraverso le denunce dei suoi stessi compagni e Villard de la Rocheblanche, zio di Matelda.
Sarà Innocenzo a costringere Francesco a un matrimonio riparatore, abbreviandone l'addestramento al fine di mandarlo il prima possibile in Terrasanta per far ammenda ai suoi sbagli, dando una mano alla causa. È proprio questo passaggio a delinearne lo scatto formativo, attraverso la presa di coscienza più adulta delle responsabilità, l'accettazione del matrimonio e l'investitura a cavaliere, con tutta la preparazione di rito, spesso frustrante. "Vestito di un solo sacco di tela, doveva trascinare attraverso le vie di Lione una pesante croce di legno" sottostando agli sberleffi di quegli stessi compagni, cittadini, prostitute e popolani sui quali aveva amabilmente tiranneggiato. Una sorta di contrappasso necessario ai fini alla cerimonia finale, attesa nella notte in veglia solitaria in una cappella del Monastero di San Giusto. L'atmosfera sacrale di questo momento è descritta attraverso le sensazioni del giovane, in ginocchio sul freddo pavimento dell'edificio. "Dal terreno salivano vampate di ghiaccio che percorrevano tutto il suo corpo ma Francesco le accoglieva con gratitudine e avrebbe voluto soffrire ancora di più" per mortificare il corpo sul quale si era troppo concentrato a svantaggio della cura dell'anima. In quel mese di penitenza non aveva visto donne, non aveva bevuto, si era comportato bene, risoluto nell' offrire a Dio la propria spada. L'autrice ha delineato in modo efficace questo passaggio, rendendo tangibile il desiderio di Francesco di raggiungere l'obiettivo desiderato, la cui gioia sarà minata dall'assenza del padre e di Matelda. Risoluto a sottometterla nuovamente, attraverso quel matrimonio forzato , partirà per la crociata, al seguito di Luigi IX, ai suoi occhi rivestito di una aurea sacrale. Affiancato dallo scudiero Mathieu, durante il viaggio in nave e la permanenza in Egitto, Francesco avrà modo di crescere, pur non abbandonando comportamenti predatori, sempre più violenti e spregiudicati (specialmente nei confronti dell'altro sesso). Sullo sfondo delle prime operazioni militari in Outremer, Francesco , capitolo dopo capitolo, svelerà il tranello ai suoi danni, forte all'aiuto del suo servitore che gli sarà utile per dipanare la truffa ordita da un sedicente monaco. Situazione utilizzata con furbizia, a suo favore.
"Il bastardo" è un romanzo profondamente umano perché non ha la presunzione di parlare di eroi e antieroi totalmente buoni o cattivi. Insomma, non è incline ad idealizzare nessuno. Fermo restando la presa di coscienza delle atroci violenze narrate nel testo, i personaggi non sono totalmente bianchi o neri essendo costituiti da infinite sfumature di grigio. Daniela Piazza, infatti, scandaglia l'animo e la psicologia nei suoi abissi più profondi, evidenziandone luci ed ombre. In quest'opera, tutti i personaggi hanno le loro ragioni e tutti, allo stesso modo, sono ugualmente colpevoli.
Ma...Chi è Filippo Grimaldi?
Come aspirazione, Matelda ha il matrimonio con l'uomo amato. La fanciulla lo sogna in grande: cerimonia solenne e ricevimento fastoso. Un evento bellissimo, capace di scatenare grandi elogi ed invidie...rivelatosi non all'altezza delle aspirazioni.
Adele è il grillo parlante della situazione. Una personcina compita, estremamente pudica e religiosa ma capace di vivere grandi e intense emozioni, sotto quell'aspetto e quel carattere impenetrabile e austero. La di Montlabelle non va giudicata troppo frettolosamente. Adele va compresa, capita, rispettata. È una fanciulla del suo tempo, una damigella cresciuta nelle buone maniere. Forse all'inizio potrà apparire un po' giudicante ma lo sarà solo per affetto nei confronti del ciclone Matelda e dei suoi cari. Adele è conscia del suo posto in società. Ha le sue idee, lotta per i suoi rigidi principi non curandosi di accaparrarsi sberleffi dai coetanei, in primis da parte di Filippo. Colui che, alla fine, l'amerà proprio per quelle incrollabili convinzioni e il modo adulto e forte di approcciarsi alla vita.
riflessioni e pensiero critico
Avvertita come particolare forma di pellegrinaggio (in quanto armato), la crociata è sentita per la sua missione: riconquistare Gerusalemme e le terre strappate a Bisanzio dagli arabi nel VII secolo. L'idea e la necessità delle crociate si sviluppa nel tempo, al passo con lo sgretolarsi del Califfato di Baghdad in molteplici staterelli spesso in lotta tra loro. Questa situazione causò l'aumentata pericolosità dell' Outremer e, di conseguenza, l'esigenza pressante di liberarlo dall'invasore.
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Sinibaldo Fieschi dei conti di Lavagna, al secolo Innocenzo IV, al Concilio di Lione attorniato da vescovi, miniatura del XIII secolo. |
Ma perchè questa paura?
La resa avvenne nel 1221.
Pensate che questo piano, abbia accontentato qualcuno? Assolutamente no. Né il Papa né i suoi nemici d'Outremer furono soddisfatti da queste trattive. Federico, che già non aveva convinto in precedenza con le sue azioni, fu definitivamente mal visto.
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Federico II e al-Kāmil |
Stando alla campagna diffamatoria creata in seguito alla politica adottata con il sultano, da Stupor Mundi, lo svevo diventò l'Anticrististo. "In conseguenza, dichiarò Federico accusato di sacrilegio ed eresia, scomunicato e decaduto dall'Impero", proferisce Papa Innocenzo IV nell'opera di Daniela Piazza. La scomunica fu emanata a Lione nel 1245 in un concilio mirante a deporre l’imperatore, sciogliendo i suoi sudditi da ogni obbligo di obbedienza nei suoi confronti.
La Piazza ne descrive l'austerità e, nel contempo la potenza delle decisioni papali, divine agli occhi del giovane Fieschi. Il futuro cavaliere assiste a quel momento con viva partecipazione, quella stessa che di sicuro avvertirà chiunque leggerà questo romanzo.
All'odiato svevo, si oppone Luigi IX di Francia a cui spettò il compito di guidare la VII crociata. Fedelmente alla Storia di Jean de Joinville, utilizzata dalla Piazza come fonte, nel romanzo egli è il salvatore, aulico paladino che si batte per la Cristianità, sovrano impegnato nelle dinamiche e nell'organizzazione dell'impresa.
Attraverso l'analisi critica di questi elementi c'è la personale volontà di evidenziare la cura e lo studio alla base di questo libro nato da una documentazione meticolosa e attenta.
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Dettaglio dal ciclo Allegoria ed effetti del Buono e del Cattivo Governo, Ambrogio Lorenzetti, affresco, 1338-1339, Palazzo Pubblico di Siena. |
Altro elemento importante è relativo alla moda.
" La reticella intrecciata di perle che le avvolgeva i capelli dorati scivolava su un lato, lasciando sfuggire qualche ciocca ribelle". Questa descrizione, a proposito dei biondi capelli di Matelda, rimanda ad una precisa conoscenza del dettaglio storico su usi e costumi medievali. Incominciamo dal colore, il biondo. Questa tonalità, "oro incarnato che emanava e rifletteva luce" (Zallot, 2021) era tipica degli eroi ed eroine positive. Colore raro, causa dello stupore di san Gregorio alla vista dei capelli di alcuni giovani schiavi portati a Roma, non rimandavano tuttavia ad uno specifico tipo etnico e spesso era proprio di entità astratte, come la Natura immaginata da Brunetto Latini o personaggi di rango come le principesse. Infatti, bionde erano le dame della letteratura, ad incominciare da Isotta, caratterizzate dai capelli lunghissimi. Bionde, in questo romanzo, sono Matelda ed Adele. In generale, nel Medioevo, se non maritate, le donne li portavano sciolti, in ogni caso ordinati "con dolce maestria" con nastri, ghirlande, fasce di stoffa, fili di gioie, coroncine di metallo e gioielli. Ed infatti, nel romanzo, ancora a proposito di Matelda: "Le trecce raccolte sopra le piccole orecchie ornate di un anellino d'oro erano solo parzialmente nascoste da una complicata acconciatura formata da strisce di seta gialla intrecciate a fili d'oro e perle". Una avvenenza indiscussa quella della Rocheblanche, sempre nei confini dell'elegante semplicità. Infatti, la bellezza della donna, nel Duecento, seppur evidenziata con ornamenti preziosi utilizzati in acconciature più o meno elaborate, era all'insegna della semplicità, ovvero priva di sovrastrutture troppo pompose (comparse sulla scena dal Trecento in poi).
Altro importante dettaglio descritto dall'autrice, oltre all'accenno delle teorie mediche di Galeno, è un piccolo spaccato legato alla religiosità dei marittimi. Prima di partire, a terra si celebravano delle messe e l'autrice, traendone notizia dalla Storia di San Luigi scritta da Jean de Joinville, sua fonte, descrive questo momento importante alla presenza del sovrano francese, le alte cariche militari e temporali e l'equipaggio. A proposito di religiosità, è interessante concentrarsi anche sulla truffa scoperta da Francesco in Oriente. Ordita da un sedicente monaco, al cui gruppo, per salvarsi, si era unito Mathieu, servitore del Fieschi ritenuto morto in mare, rivela dati molto importanti sulla religiosità del Medioevo.
Lo apprezzerete e... non vedrete l'ora di scoprirne il seguito!
Sinossi:
Lione, 1245. Francesco Fieschi, ambizioso nipote del Papa, non avrebbe mai immaginato che la relazione segreta con l’avvenente nobildonna Matelda de La Rocheblanche lo avrebbe fatto diventare cavaliere e imbarcarsi per la settima crociata. Affascinato dalla prospettiva di combattere al fianco del re e guadagnarsi la gloria in difesa della Cristianità, si ritroverà invece costretto a destreggiarsi tra intrighi e invidie, tra potere temporale e spirituale, tra l’imperatore Federico II di Svevia, Papa Innocenzo IV e il Re di Francia Luigi IX. Riuscirà a raggiungere la Terrasanta, nonostante l’inquietante presenza di un misterioso nemico che continua a ostacolarlo?
Bibliografia utile alla redazione della recensione:
Aldo A. Settia, Battaglie medievali, il Mulino, 2020
Aldo A. Settia, Rapine, assedi, battaglie. La guerra nel Medioevo, Laterza ,2009
Alessandro Barbero, Benedette guerre. Crociate e Jihad, Laterza, 2015
Alessandro Barbero, Donne, madonne, mercanti e cavalieri, Laterza, 2020
Angela Giallongo, Il bambino medievale. Storie di infanzie, Edizioni Dedalo, 2019
Antonio Musarra, Medioevo Marinaro. Prendere il mare nell'Italia medievale, il Mulino, 2021
Antonio Musarra, Le Crociate. L'idea, la storia, il mito, il Mulino, 2022
Chiara Frugoni, Medioevo sul naso. Occhiali, bottoni, e altre invenzioni medievali, Laterza, 2014
Fulvio Delle Donne, Federico II e la Crociata della Pace, Carocci Editore, 2022
Georges Duby, Il potere delle donne nel Medioevo, Laterza, 2008
Georges Duby, Michelle Perrot, Storia delle Donne. Il Medioevo, Christiane Klapish - Zuber (a cura di), Laterza, 2005
Maria Serena Mazzi, Donne in fuga. Vite ribelli nel Medioevo, il Mulino, 2022
Paolo Grillo, Aldo Settia (a cura di), Guerre ed eserciti nel Medioevo, il Mulino, 2018
Saverio Guida (a cura di), Canzoni di Crociata francesi e provenzali, Luni Editrice, 1998
Virtus Zallot, Sulle teste nel Medioevo. Storie e immagini di capelli, il Mulino, 2021
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